Stendardi d’Acqua
Stendardi d'Acqua
IL COMPLESSO DI SAN MARCO
Il monastero era stato fondato nel 1329 nel Borgo Nuovo di San Marco dalla contessa Emilia d’Elci e destinato alle vedove di nobili famiglie. Si trattava di un monastero ricco che possedeva numerosi immobili in città e terre nel contado, frutto di cospicue donazioni e lasciti.
La facciata fu eseguita da Anton Maria Lari detto il Tozzo, allievo del Peruzzi. Lo stesso Lari progettò la nuova chiesa, quella che oggi vediamo.
Di notevole valore sono i cicli di affreschi che arredano il chiostro, la chiesa e la sacrestia. Nel chiostro si tratta di affreschi monocromi quattrocenteschi di Benedetto di Bindo raffiguranti Scene della Tebaide. L’attuale coro, che costituiva la chiesa trecentesca, mostra affreschi coevi alla nascita del monastero con opere di Naddo Ceccarelli, Martino di Bartolomeo e allievi di Segna di Bonaventura. Nella chiesa si trovano opere seicentesche di Pietro Sorri, Annibale Tegliacci e la tela di Francesco Vanni, restaurata nel 2017. Il recupero della chiesa e del coro è avvenuto tra il 1984 e il 1996. La maggior parte dei dipinti e oggetti artistici sono oggi nel Museo Civico.
Il monastero rimase tale fino al 1810, quando i francesi napoleonici lo destinarono a carcere per prigionieri politici. Dopo la Restaurazione divenne un regio orfanotrofio per maschi e femmine attivo per oltre un secolo.
Nel 1980 con la soppressione dell’IPAB (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza), il Complesso divenne proprietà del Comune di Siena.
(E’ possibile leggere l’intera vicenda del Complesso nel saggio di Letizia Galli pubblicato nel Quaderno del San Marco n. 1 – Un gioiello da riscoprire – 2017)
Riferimenti per informazioni e comunicazioni:
Teresa Cicero (teresa.cicero@gmail.com)
Carlo Aldinucci (carlo.aldinucci@gmail.com)
Sonia Giomarelli (sonia.giomarelli@gmail.com)
Mauro Tozzi (tozziano@gmail.com)
per l’Associazione Il Veliero delle Arti:
Jacopo Rossi Napoli (jrossinapoli@gmail.com)
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