Casa Là Farm Gallery: intervista a Sandro e Irene
Home Gallery: termine di provenienza anglofona, letteralmente tradotto casa-galleria.
Ecco la parola chiave per addentrarci nella casa di Irene e Sandro situata a Scalvaia; piccolo borgo non lontano da Monticiano. La dimora dei due poliedrici artisti non è semplicemente uno spazio ibrido dove si ha un allargamento dei confini ma è un luogo vibrante (poeticamente, culturalmente e socialmente parlando) che va oltre il solito concetto di casa e quello di galleria d’arte.
Buongiorno Sandro e Irene, inizierei questa breve chiacchierata partendo proprio dal nome del vostro progetto: CASA LA’ FARM GALLERY.
Potete fornirci qualche informazione in merito?
Il nome della nostra galleria domestica è composto da due parti: la prima, “Casa Là”, era il nome comunemente dato alla casa in cui viviamo quando ancora apparteneva alla nonna paterna di Irene. Quando si riferiva allo stabile, visto che era distante da casa sua qualche centinaio di metri, diceva infatti: “Andiamo a casa là”, ovvero andiamo all’altra casa, quella che sta là, distante dalla nostra. La seconda parte del nome, “Farm Gallery”, è semplicemente una connotazione un po’ diversa da quella di Home Gallery, data per rimarcare il contesto rurale di Scalvaia in cui è inserita la nostra galleria. Che, di fatto, si trova proprio dove meno ti aspetteresti di trovare una galleria di arte contemporanea underground.
Solitamente la definizione di casa galleria è quella di un luogo dove le opere d’arte trovano una naturale e coerente collocazione, favorita dal rapporto dialettico con lo spazio abitato.
Questa descrizione riassume anche la vostra attività oppure vi sono delle specificità da aggiungere?
No, la riassume perfettamente. Il bello delle gallerie domestiche è proprio il rapporto tra opere, visitatori e spazio privato, uno spazio vissuto quotidianamente dai padroni di casa, in cui i quadri si trovano circondati da oggetti personali e non da asettici divanetti da sala d’aspetto. È come se una home gallery fosse l’anello mancante tra il museo o la galleria tradizionale, in cui il visitatore si trova suo malgrado ad allacciare un rapporto quasi di deferenza nei confronti delle opere esposte, e la casa privata, dove invece le opere vengono incontro a chi viene ospitato dalle sue mura e contribuiscono a rendergli piacevole il soggiorno. Quello in cui la nostra un po’ si distacca è che qui si sviluppano anche altre forme d’arte, come il teatro. A volte aggiungiamo anche serate di lettura creativa e di disquisizione storico enologica. In un certo senso le mura ne risentono e l’accoglienza diviene ancora più calda e coinvolgente.
Il piccolo paese dove sorge il vostro laboratorio creativo si trova ai confini fra la provincia di Siena e quella di Grosseto: un luogo apparentemente di grande silenzio ma dove la natura parla costantemente. Quali sono le persone che giungono presso la vostra casa a Scalvaia?
Abbiamo avuto ogni tipo di ospite: dal libero professionista maturo, al docente universitario, fino al giovane studente, dalla persona abituata a visitare mostre, a chi invece non si era mai avvicinato prima al mondo dell’arte contemporanea. Il grosso dei nostri contatti si mette in moto tramite internet, grazie alle relazioni personali e al passaparola delle persone che collaborano con noi o che ci sono venute a trovare. Ovviamente la natura dei nostri eventi esclude a priori un afflusso di tipo mainstream: l’arte underground di per sé è di nicchia, inoltre, essendo la nostra una casa privata in cui è necessario prendere un appuntamento, non avremo mai l’afflusso di visitatori di una normale galleria. Crediamo però che il fatto stesso che un luogo simile sia situato in un paesino lontano dagli itinerari principali dia un bel valore aggiunto alla nostra iniziativa: indirettamente, facciamo sentire un po’ speciali i nostri visitatori.
Potremmo parlare di galleria relazionale?
È una definizione che calza, anche se forse il termine più corretto è quello di galleria empatica. Quando accogli qualcuno in casa tua, sia esso un artista che viene ad esporre le proprie opere o un visitatore che viene a vederle, il peso dell’empatia diventa cruciale. Senza contare che la galleria diventa spesso luogo di dibattito e confronto con gli artisti che collaborano con noi e con i quali vengono sviluppate molte delle iniziative che organizziamo.
Chi sono gli artisti che animano con la loro creatività espressiva la vostra abitazione?
Abbiamo un nucleo di artisti “storico” che è con noi fin dall’inizio e che presenzia spesso con le proprie opere e il proprio apporto alle nostre iniziative: oltre a noi due, che in aggiunta alla curatela delle iniziative e alla direzione artistica siamo presenti con le nostre opere, vogliamo citare Don Manuel Bueno Martire, Paola Ressa, Diego Gabriele, Adriano Benocci, Niccolò Cozzi e Gaia Inglesi. La nostra collezione permanente ospita poi opere di Andrea Amaducci e Terry May, artisti professionisti che lavorano a Ferrara, e Carlo Pizzichini, artista senese. Abbiamo poi collaborato con la fotografa Giulia Pesarin, i cui lavori sono apprezzati a livello internazionale, e stiamo coinvolgendo nei nostri progetti futuri altri artisti molto interessanti.
Dalla campagna senese Casa là farm gallery ha esteso la propria essenza a Ferrara e Parigi con la nascita di parallele esperienze artistiche. In che modo si declina il vostro mood nella sfera di una città di medie dimensioni e nella grande metropoli? Quali le differenze?
Il modello della home gallery costituisce un format riproducibile da chiunque ovunque: bastano la passione per l’arte libera, una parete, degli artisti che si mettano in gioco e una rete di conoscenze, cose che sono veramente alla portata di molti. Le nostre esperienze organizzate al di fuori di Scalvaia hanno funzionato perché sono state gestite da persone perfettamente inserite nelle località in questione, e che quindi hanno potuto adeguare, tramite l’allestimento delle opere e l’organizzazione di eventi collaterali, il mood delle due gallerie a quello delle città ospiti e dei suoi abitanti. A questo proposito, ringraziamo i direttori artistici di Casa Là Farm Gallery Ferrara e Casa Là Farm Gallery Paris Carlo Bollani e Martina Marolda. Ringraziamo inoltre Valentina Sanesi, che collabora alla realizzazione delle iniziative realizzate nella sede di Scalvaia.
Facendo alcune ricerche ho notato che Ferrara, città in cui entrambi avete vissuto, ha visto nascere diverse case-gallerie negli anni passati.
Questa realtà è stata ed è tuttora fonte di ispirazione per il vostro progetto? Che legami avete con questo territorio?
Ferrara ha una caratteristica che la contraddistingue: la sua incredibile, contagiosa eleganza. È il luogo perfetto per un turismo di nicchia, che attiri persone colte e amanti del bello: una forte differenza con le città prese d’assalto da un turismo mordi e fuggi in ciabatte, calzoncini e canottiera. Dalle sue nebbie, dai palazzi in cotto e dalle sue vie signorili sono nate alcune delle eccellenze della cultura italiana del Novecento: Filippo de Pisis, Michelangelo Antonioni, Giorgio Bassani, tanto per citarne alcuni. Le iniziative culturali degli ultimi decenni si sono distinte per la loro qualità, come ad esempio le mostre d’arte a Palazzo dei Diamanti, la nascita della Mahler Chamber Orchestra voluta da Claudio Abbado, il Buskers Festival e il festival di giornalismo “Internazionale a Ferrara”, che accoglie in città le penne più importanti delle varie testate mondiali. È chiaro che un luogo simile attragga personalità di un certo genere, così come è chiaro che iniziative private come le home galleries, le piccole gallerie e gli atelier vi trovino un habitat accogliente e stimolante. A Ferrara abbiamo molti amici e torniamo regolarmente a godere della loro compagnia e delle numerose iniziative culturali che la città è in grado di offrire.
Maria Livia Brunelli curatrice e ideatrice della Mlb Home gallery di Ferrara afferma: “sono convinta che il mondo dell’arte sia in una fase di svolta, che siano formule vecchie sia quella della galleria-negozio fredda e asettica, sia quella del carrozzone fieristico. Bisogna sperimentare nuove strategie, ora che ci sono sempre meno risorse. Alla crisi, occorre rispondere con intuizioni nuove”.
Vi rispecchiate in tale riflessione? E soprattutto qual è oggi il vostro concetto di fruizione dell’arte in senso lato?
Il mercato dell’arte si sta profondamente rivoluzionando, complice l’avvento di internet e la nascita, soprattutto all’estero, di gallerie online che permettono anche ad artisti indipendenti di raggiungere un grande bacino di potenziali acquirenti. Non crediamo che le home galleries, da sole, possano creare un giro di affari interessante senza appoggiarsi alle fiere, o alla rete. Il loro grande potere, però, è a livello culturale. Inserendo l’arte in una dimensione più intima, quale può essere appunto una casa privata, anche chi non ha mai pensato di acquistare un’opera originale può accarezzarne l’idea. Un punto in cui ci distinguiamo completamente da molti progetti analoghi è che la nostra galleria non è a fine di lucro e non riceve alcun finanziamento né pubblico né privato: gli artisti che vi espongono non devono pagare né una commissione, né una quota associativa, e chi è interessato all’acquisto non trova alcun intermediario, ma si relaziona direttamente con l’artista. In teoria, quindi, noi dovremmo essere totalmente al di fuori dalle logiche di mercato. Eppure ci è capitato più volte che i nostri visitatori decidessero di acquistare alcune delle opere esposte perché se ne erano innamorati. Questo perché la home gallery crea quel contesto di intimità con l’opera d’arte che manca nelle altre occasioni; inoltre, l’organizzazione seria e competente di mostre ed iniziative dà quel necessario valore aggiunto che rende appetibili le opere di artisti emergenti. In un contesto in cui il pubblico dimostra costantemente affanno nel rendere giustizia al valore dell’arte underground, per noi una buona risposta sta in un’offerta gratuita privata e dal basso che può essere di stimolo per nuove dinamiche su larga scala.
Per ulteriori info e per scoprire le ultime novità:
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Portale web: http://casalafarmgallery.wix.
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