La Divina Commedia che parla di Siena
CHICCE LETTERARIE AGLI ANGOLI DELLA CITTA’
Se passeggiando per il centro alzate gli occhi, in alto, agli angoli delle strade, un po’ nascoste (ma sempre ben riconoscibili), trovate delle targhe in travertino con le citazioni della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Sono datate 1921, quasi 95 anni fa, quando l’allora sindaco Rosini, in occasione del VI centenario della morte del sommo poeta, per conferire importanza alla città tramite un nome letterario così illustre, con delibera comunale, decise di affiggere delle lapidi con su incisi alcuni brani della commedia che menzionano la città di Siena.
Dante, come sappiamo, non si tirò mai indietro dal citare personaggi alla sua epoca famosi e scomodi, giudicarli (sia che, al tempo della stesura della commedia, fossero ancora vivi o già morti), scagliare invettive e dare, così, lezioni di morale per sensibilizzare i suoi contemporanei.
Tra le città da cui, secondo Dante, andavano prese le distanze è menzionata, appunto, anche la nobile Siena, patria di giovani spendaccioni come Caccia d’Asciano (“e tra’ ne la brigata in che disperse Caccia d’Ascian la vigna e la gran fronda e l’Abbagliato suo senno proferse”), donne invidiose (“Savia non fui. Avvegna che Sapìa fossi chiamata, e fui degli altrui danni più lieta assai che di ventura mia”), e condottieri “presuntuosi” come Provenzan Salvani (“quelli é,rispose,Provenzan Salvani; ed é qui perché fu presuntuoso a recar Siena tutta alle sue mani”).
Alla città ,però, sono appartenute anche figure positive e oggi molto note come Pia de’ Tolomei, gentildonna cortese nata a Siena e barbaramente uccisa in Maremma dal marito ( “Ricorditi di me che son la Pia; Siena mi fé,disfecemi Maremma”).
Le targhette del divino testo si trovano in varie zone della città, ognuna situata nel luogo (se individuabile) realmente menzionato dal poeta.
Nel vicolo del Tiratoio, su uno dei lati di Fontebranda, ad esempio,si trova proprio la citazione della fonte (“ma s’io vedessi qui l’anima trista di Guido o d’Alessandro o di loro forte per Fontebranda non darei la vista”); la lapide che si riferisce a Piazza del Campo è stata affissa alla bocca del Casato (“liberamente nel campo di Siena,ogni vergogna deposta,s’affisse”), e al numero 49 di Via Garibaldi si trova davvero quella che fu la casa della brigata godereccia.
la prima idea per celebrare i 750 anni della nascita di Dante è venuta al Club Unesco: mostra dei codici danteschi alla Bilb. Com. e incontro 1) su il problema delle radici islamiche di alcune parti della Commedia e 2) Impero, Papato e politica al tempo di Dante…
speriamo di farcela!