Davide Berrettini: l’allegria dell’arte
“…e vissero tutti felici e contenti”
Questo è comunemente conosciuto come l'”happy end” (il lieto fine) delle favole che ci hanno accompagnati fin da bambini.
Nelle opere di Davide Berrettini questa non è solo la conclusione, ma anche l’inizio e lo svolgimento di ogni storia, di ogni fumetto che nasce dalla penna e dalla sua fervida immaginazione.
Gioia di vivere, ottimismo: una positività che permea ogni macchia d’inchiostro.
Basta uno sguardo, anche veloce e superficiale, per cogliere i colori accesi, i contrasti forti, la tavolozza viva che anima i paesaggi, le architetture ed i personaggi dei fumetti di Davide.
Davide è così, allegro, solare, mentre mi racconta la sua “arte”: un mondo magico e buffo…un viaggio tra storia, arte e letteratura.
Davide, raccontami qualcosa di te, della tua formazione e della tua passione per il disegno…
Ho studiato Architettura a Firenze, dopo aver frequentato le scuole a Siena. Quando tornavo a casa, la sera, amavo disegnare e passavo le mie serate così: mi divertivo e rilassavo, spesso copiando le immagini di Walt Disney.
Disegnare per me è sempre stato un piacere ed un divertimento. Negli anni dell’università ho avuto la fortuna di entrare in contatto con Mirko Berrettini. Questa conoscenza mi ha spinto nel mondo dell’arte ed è cresciuta in me, con il tempo, la voglia di creare qualcosa che fosse proprio mio! E’ nato così anche il personaggio che popola tutti i miei fumetti: assomiglia un pò a quelli di Mordillo, con un naso grande e buffo.
Questa mostra (“Sogno e Realtà” tra pittura e fumetti, Abbadia a Isola) è la tua prima esposizione?
Si, questa è la mia prima personale, con una serie di fumetti esposti che riprendono molte delle tematiche che amo trattare.
Come nascono i tuoi fumetti?
Quando disegno mi piace conoscere bene il soggetto, la storia, gli aneddoti, le vicende e tutto ciò che lo riguarda. Disegnare per me è un modo per conoscere e scoprire. Anche le prospettive non sono inventate ma costruite.
Ad esempio, nella serie delle “Piazze d’Italia”, rappresentando Piazza della Signoria a Firenze, mi sono accorto che le arcatelle di Palazzo Vecchio non sono tutte uguali ma più piccole in corrispondenza della Torre di Arnolfo. Allo stesso modo, nel disegno della Battaglia di Montaperti, ho scoperto alcuni avvenimenti storici di cui avevo solo sentito parlare.
Quali sono, quindi, i temi che ti piace trattare e la tecnica che utilizzi?
Siena, il Palio, Dante, Shakespeare, la letteratura…in generale amo la storia, che mi ha sempre affascinato. Come già detto, mi piace conoscere e sapere: prima studio l’argomento, lo analizzo e lo faccio mio…e dopo, ci gioco!
Per quanto riguarda la tecnica, uso le matite e la china, su cartoncini ruvidi.
C’è sempre qualcosa di buffo e divertente nei miei fumetti, come anche dei riferimenti personali. Ogni disegno e fumetto è permeato di positività: voglio che tutti stiano bene e che siano felici. Anche i colori che utilizzo sono accesi, vivaci, allegri e sereni, un po’ naïf.
In bocca al lupo Davide e…vissero tutti felici e contenti!
Video ed intervista a Davide Berrettini: https://www.youtube.com/watch?v=5i56Gf9WrIU
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