L’Abbazia del SS. Salvatore tra arte e storia
L’intento di questo contributo è quello di fornire un quadro, quanto più sintetico ed autentico, relativo alla chiesa medievale sita ad Abbadia San Salvatore, un antico borgo toscano ai piedi del Monte Amiata.
L’Abbazia di San Salvatore è un sacro complesso benedettino, che dà il nome al comune che la ospita. Nasce nell’anno 762, per mano del duca longobardo Ratchis, con l’esigenza di attuare un collegamento tra il Regno di Pavia ed i ducati meridionali di Spoleto e Benevento, servendo da base strategica al sistema di controllo territoriale di questa stirpe. Nella sua articolazione generale e nella gran parte delle attuali strutture, l’edificio religioso è ancora in nuce, eccezion fatta per le inevitabili trasformazioni dovute al mutare del tempo.
La fastosa consacrazione del 1035 segna un avvenimento di portata eccezionale, non solo per la storia del monumento in sé per sé, ma anche per quella dell’architettura medievale in Italia. La mancanza di testimonianze documentarie con riferimenti precisi, ci toglie la possibilità di conoscere lo stato architettonico della chiesa, fin quando è stata sacralizzata; tuttavia si pensa che la sua costruzione e dunque il completamento definitivo, siano collocabili nella prima metà dell’Undicesimo secolo (XI).
Nella parte sotterranea al santuario, si accede alla Cripta che presenta tre ampie navate in stile gotico: un’armonica e suggestiva alternanza di colonne con archi e snelle volte a crociera, ciascuna decorata secondo un differente motivo geometrico. Teste di animali e di uomini armati adornano i rozzi capitelli in pietra e non rappresentavano degli evangelisti, bensì musi di cavalli imbrigliati per essere condotti al sacrificio, teste di montoni e volti di prigionieri, sui quali è scolpito lo sbigottimento delle vittime designate.
Si ricorda infine, il lustro e la ricchezza dell’Abbazia, che ha conservato fino al 1786 la celebre Bibbia Amiatina, un manoscritto in lingua latina, redatto da San Girolamo alla fine del 600’. A seguito della soppressione del monastero, destinato a diventare parrocchia, fu trasferita nella biblioteca Laurenziana presso la città di Firenze.
Complimenti per le precise informazioni fornite,che spingono a visitare questo luogo, cosi’ ricco di storia!!